Le Ceneri, pentimento e rinascita.

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Siamo giunti alle porte della Quaresima, tra qualche ora si chiuderanno i festeggiamenti per il carnevale ed irromperà il tempo dedicato al pentimento, lungo quaranta giorni, che ci condurrà fino alla Pasqua.
Il mercoledì delle Ceneri segna l’inizio di questo tempo di pentimento attraverso una simbologia antica che sembra sussurrare: “Ricordati che sei polvere, e in polvere ritornerai” (cfr Gen 3,19)

In tal senso Papa Francesco ci ricorda: 

“…La polvere sul capo ci riporta a terra, ci ricorda che veniamo dalla terra e che in terra torneremo. Siamo cioè deboli, fragili, mortali. Nel corso dei secoli e dei millenni siamo di passaggio, davanti all’immensità delle galassie e dello spazio siamo minuscoli. Siamo polvere nell’universo…”
(“Santa Messa, benedizione e imposizione delle Ceneri” – Omelia Del Santo Padre Francesco, Basilica di Santa Sabina Mercoledì, 26 febbraio 2020)

La cenere che il sacerdote ci pone sul capo, quindi, serve a ricordarci la fragilità della condizione umana ed il bisogno di chiedere perdono a Dio che, nonostante le nostre debolezze, ci ama tanto profondamente da donarsi pienamente per la nostra salvezza.
Ma nel gesto di cospargere la cenere possiamo scorgere anche un altro significato che, ancora una volta, ci rimanda alla terra e all’importanza che essa ha, ed ha avuto, nella storia dell’uomo.
La cenere, elemento naturale derivante dalla combustione della legna, un tempo era utilizzato dai contadini per fertilizzare la terra, permetteva di donare a essa una nuova energia e preparava quest’ultima alla semina.
Ecco, quindi, che durante il mercoledì delle Ceneri questo elemento così povero può assumere una duplice valenza, da un lato simboleggia il pentimento, dall’altro l’energia vitale che deve preparare il terreno della nostra anima ad accogliere il seme della Parola di Dio.

“…la Quaresima non è il tempo per riversare sulla gente inutili moralismi, ma per riconoscere che le nostre misere ceneri sono amate da Dio. È tempo di grazia, per accogliere lo sguardo d’amore di Dio su di noi e, così guardati, cambiare vita. Siamo al mondo per camminare dalla cenere alla vita. Allora, non polverizziamo la speranza, non inceneriamo il sogno che Dio ha su di noi. Non cediamo alla rassegnazione. E tu dici: <<Come posso aver fiducia? Il mondo va male, la paura dilaga, c’è tanta cattiveria e la società si sta scristianizzando…>>. Ma non credi che Dio può trasformare la nostra polvere in gloria?”
(“Santa Messa, benedizione e imposizione delle Ceneri” – Omelia Del Santo Padre Francesco, Basilica di Santa Sabina Mercoledì, 26 febbraio 2020)