Proteggere, il compito di San Giuseppe.

share if you like:

La figura di San Giuseppe compare pochissime volte all’interno del Vangelo e quando la sua presenza è tangibile non viene riportata nessuna sua parola, quasi fosse in secondo piano.
Eppure così non è, Giuseppe al pari di Maria si affida pienamente alla volontà di Dio, nel silenzio del suo cuore ascolta la Parola di Dio, prega, medita e trova il coraggio e la forza di compiere le scelte giuste.
Giuseppe è cosciente che “Nella misura in cui cresce in noi la Parola – il Verbo fatto uomo – diminuiscono le parole” (Sant’Agostino).

Come affermato da Papa Francesco, quindi, “il silenzio di Giuseppe non è mutismo, è un silenzio pieno di ascolto, un silenzio operoso, un silenzio che fa emergere la sua grande interiorità” (Papa Francesco, Udienza Generale 15 gennaio 2021)

Anche a Giuseppe, come a Maria, Dio parla attraverso il sogno, la prima volta lo esorta a non avere paura, a fidarsi, perché è stato scelto per accompagnare e proteggere sia Maria che Gesù.
Il primo sogno annuncia a Giuseppe il suo diventare padre.
Nel secondo sogno Dio gli fà sentire la sua vicinanza e lo conferma custode di Gesù e della famiglia, lo esorta a fuggire in Egitto per salvare Maria ed il piccolo Gesù dalla furia omicida di Erode.
Negli ultimi due sogni Dio indirizza nuovamente Giuseppe esortandolo a portare la sua famiglia prima in Israele e poi a Nazareth, proprio a partire da quella cittadella infatti, secondo i progetti di Dio, si sarebbero dovute adempiere le scritture:

“45 Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». 46 Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». (Giovanni 1,45-46)

A Giuseppe quindi, umile falegname e non un dotto principe, Dio affida il compito di proteggere e difendere la famiglia, perché Giuseppe è a tutti gli effetti il padre di Gesù.
Nella sua paternità putativa, Giuseppe sa che “non basta mettere al mondo un figlio per dire di esserne anche padri o madri. Padri non si nasce, lo si diventa. E non lo si diventa solo perché si mette al mondo un figlio, ma perché ci si prende responsabilmente cura di lui.” (Papa Francesco, Udienza Generale 5 gennaio 2022)

Proprio come ci affidiamo a Maria quando abbiamo un problema perché sappiamo che Lei, che è Madre di tutti noi, non può restare sorda alle nostre invocazioni, prendiamo l’abitudine di affidarci e confidarci anche con San Giuseppe che attraverso il suo silenzio, tipico dei padri, saprà accogliere il nostro dolore e con le sue preghiere aiutarci a sostenere le nostre famiglie.
A San Giuseppe affidiamo le nostre famiglie perché le protegga sempre proprio come ha fatto con Maria e Gesù.